Il titolo suggerisce un collegamento tra l’Intelligenza Artificile e le incone senza tempo: dalle immagini sacre dell’arte antica ai selfie che vagano nell’etere attraverso innumerevoli social media.
Mi sono ispirato ai ritrovamenti archeologici (tra cui i mosaici di Piazza Armerina visitati nell’agosto 2020). Le figure appaiono come fossili atemporali: una serie di ingranaggi complessi in cui passato, presente e futuro si fondono insieme.
Quello a cui assistiamo è evoluzione o appiattimento? Ciò che ci appare è solo estetica o è la figura umana quella alla quale relazionarci, con la sua complessità e i suoi sentimenti?
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